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BaSE

BaSE (acronimo per “Bangladesh Shilpo Ekota”, “Unione Artigiani Bangladesh”) è un’organizzazione che riunisce 18 gruppi di donne artigiane che operano nel Sud-Ovest del Bangladesh. Ha iniziato ad operare nel 1977 e si è formalmente costituita nel 1999 su iniziativa di padre Giovanni Abbiati, un missionario valtellinese che aveva visto nel lavoro artigianale delle donne un importante strumento di promozione umana e civile, oltre che un un’occasione di sostegno economico per le loro famiglie. BaSE produce i cesti, i tappeti ed i ricami che la Bottega della Solidarietà ha importato per molti anni, alimentando il circuito virtuoso del commercio equo e solidale. Ora ha affidato questo compito alla Cooperativa Equomercato di Cantù.

Padre Giovanni Abbiati.jpeg

L’improvvisa scomparsa di padre Giovanni ha rischiato di interrompere l’attività di BaSE, facendo così fallire il progetto a cui aveva dedicato la sua vita in Bangladesh, anche perché gli altri missionari saveriani, coinvolti in numerose altre iniziative, non avevano né gli strumenti né la disponibilità per raccoglierne il testimone e proseguirne il ruolo di animazione. Dopo la scomparsa di padre Giovanni l’Associazione si è dedicata a riorganizzare e sostenere questa iniziativa, che oggi offre una possibilità di accesso al mercato dei prodotti di artigianato in juta, cesteria e tessili ricamati per circa 10.000 donne, in gran parte residenti in villaggi rurali di una vasta area del Bangladesh. Nel 2017 il regista Tomaso Vimercati ha realizzato un docufilm sulla vita e sull'attività di padre Giovanni.

 

L’occasione di un bando di Fondazione Cariplo sul tema “Creare partnership internazionali per lo sviluppo” e la preziosa collaborazione di una professionista di Como, Rossana Vittani (che aveva in passato collaborato come partner commerciale con padre Giovanni e con i gruppi di donne di BaSE), ci ha offerto la possibilità di presentare e di attuare un progetto dal titolo “Milano-Jessore A/R”. Questa iniziativa, culturalmente ambiziosa, organizzativamente complessa e finanziariamente impegnativa, ci ha consentito di sviluppare una serie di azioni che hanno visto la formazione e il reciproco scambio di competenze tra un gruppo di insegnanti e allievi della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e le donne artigiane di BaSE, il riordino organizzativo di BaSE e il suo consolidamento amministrativo e contabile (con la presenza continua di un giovane laureato italiano per diversi mesi), l’attuazione di altre iniziative di formazione a favore delle donne artigiane (corsi di inglese, computer, design, sviluppo prodotti, controllo qualità, etc.), l’acquisto di attrezzature di produzione di cui i diversi gruppi avevano necessità (macchine da cucire, ferri da stiro, generatori, computer, etc.), la formazione di un “fondo di rotazione” che consente ai diversi gruppi di BaSE l’acquisto delle materie prime necessarie per la produzione senza indebitarsi, e l’avvio della realizzazione a Khulna di un nuovo magazzino per i prodotti realizzati dai diversi gruppi. Dopo un'iniziale periodo di disorientamento e di difficoltà, BaSE è interamente e autonomamente gestita da bengalesi ed è un'organizzazione di secondo livello socia di WFTO.

 

I viaggi tra Italia e Bangladesh

 

Nel maggio del 1999 Chalear (la prima presidentessa di BaSE), Shonda (produttrice storica della cooperativa), Stephan (coordinatore e segretario della cooperativa) e sua moglie Elisabeth sono venuti a trovarci in Italia in occasione della conferenza IFAT di Milano. Nel novembre del 2001 due produttrici bengalesi di BaSE, Rosa e Totini, sono venute in Italia. Nel 2003 Totini è ritornata a trovarci, assieme ad Angela Gomes e Giacinta. Nel 2011 Shourove, responsabile di BaSE, è venuto in Italia. Nel 2015 è tornato a Milano in occasione della conferenza mondiale del commercio equo WFTO. Dal 1996 al 2020 ogni anno i volontari dell'Associazione si sono recati in Bangladesh in visita dai lavoratori delle cooperative di BaSE.

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Aggiornamento di gennaio 2025

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Ci scrive Shourove, coordinatore di BaSE:

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Cari amici di Sondrio,

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Saluti. Spero che stiate bene e che abbiate avuto un eccellente 2024. L’anno appena trascorso è stato un anno di resilienza, innovazione e progressi significativi per BaSE, resi possibili dal vostro stretto supporto e dalla vostra cooperazione. Siamo rimasti fermi nella nostra missione di dare potere alle comunità rurali emarginate e promuovere una produzione artigianale sostenibile in tutto il Bangladesh, anche in mezzo a conflitti politici globali, incertezze,

sconvolgimenti climatici e mutevoli tendenze del mercato.

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Principali risultati nel 2024:

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Sviluppo di nuovi prodotti: con il supporto di acquirenti e partner, abbiamo lanciato oltre 60 prodotti innovativi che fondono perfettamente design unici con materiali naturali. Queste nuove aggiunte non solo aprono le porte a maggiori opportunità di lavoro, ma mettono anche in risalto l’eccezionale maestria artigianale dei nostri produttori.

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Opportunità di sostentamento: BaSE ha offerto opportunità di lavoro a 3.770 persone, principalmente donne provenienti da comunità svantaggiate ed emarginate. Questi sforzi sono in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, promuovendo l’emancipazione socioeconomica e il benessere ambientale.

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Sviluppo delle competenze: abbiamo formato 199 donne nella realizzazione di cesti, borse, giocattoli e articoli di arredamento per la casa, migliorando le loro competenze e incrementando la nostra capacità produttiva, che a sua volta ha creato mezzi di sostentamento sostenibili per altre famiglie.

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Collegamenti di mercato e visibilità: BaSE ha esposto con orgoglio alla Fiera Ambiente 2024 a Francoforte con il supporto di CBI Netherlands; ha partecipato alla conferenza internazionale WEConnect negli Stati Uniti e si è esibita localmente alla fiera Dhaka Aloki . Queste piattaforme hanno migliorato significativamente la nostra visibilità e presenza sul mercato.

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Supporto alla comunità: tramite il Fr. John Memorial Fund , abbiamo supportato 17 famiglie di produttori con istruzione, necessità mediche e assistenza alla generazione di reddito. Come sempre, il 50% dei profitti di BaSE è destinato al benessere dei produttori e il 50% all’espansione aziendale.

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Aiuti di emergenza: durante la stagione dei monsoni, BaSE ha fornito pacchi alimentari a 460 famiglie colpite dal ristagno d’acqua, garantendo il loro benessere in tempi difficili.

 

Crescita dell’infrastruttura: abbiamo ampliato il nostro spazio di lavoro di 46 m²,

aggiungendo un deposito, una camera per gli ospiti con due letti e un magazzino campioni per supportare al meglio l’attività commerciale.

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Aggiornamento del sito Web: per migliorare la comunicazione e l’accessibilità, abbiamo lanciato un sito Web aggiornato. Esplora il nostro lavoro e i nostri prodotti su www.basebangladesh.org.

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Digital Empowerment: BaSE ha fornito smartphone a un gruppo di produttori per

migliorare la comunicazione e semplificare le operazioni. Questa iniziativa ha migliorato significativamente la connettività, consentendo una collaborazione più intelligente ed efficiente tra produttori e team.

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Visite dei partner: siamo stati lieti di ospitare i nostri amici dai Paesi Bassi e dal Giappone. Queste visite non sono state solo fonte di ispirazione, ma hanno anche offerto l'opportunità di condividere le nostre attività e i nostri progressi.

 

Guardando al 2025 le nostre priorità includono:

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- Espansione della presenza sul mercato e pianificazione della partecipazione alla Fiera Ambiente 2026 a Francoforte.

- Sviluppo di nuovi campioni per attrarre partner e acquirenti.

- Pubblicazione del Rapporto sulle attività biennali 2023-2024 e del Catalogo della Collezione Prodotti 2025.

- La nostra assemblea generale annuale si terrà a maggio 2025 e celebreremo la Giornata mondiale del commercio equo e solidale.

- Riparazione dei tetti in lamiera del nostro magazzino per prevenire infiltrazioni d’acqua piovana e il caldo estivo. Attualmente, abbiamo una capacità di riserva di acqua piovana di 6.000 litri. Stiamo aumentando questa capacità di altri 4.000 litri per garantire un approvvigionamento idrico per tutto l’anno. Disponiamo inoltre di una fornitura di energia solare di 1.060 watt. Per supportare la nuova estensione del magazzino, stiamo espandendo la capacità solare di altri 2.000 watt.

- Fornire pacchi alimentari ai 500 migliori produttori per motivarli a realizzare prodotti di qualità superiore.

 

A nome dell’intero team BaSE, esprimo la mia più sentita gratitudine al vostro team. La vostra fiducia, collaborazione e supporto sono stati fondamentali per il nostro successo. Insieme, stiamo costruendo un futuro inclusivo, etico e sostenibile per le generazioni a venire. Vi auguro un anno pieno di successi e non vediamo l’ora di raggiungere insieme traguardi ancora più grandi nel 2025!

 

Cordiali saluti,

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Shourove e la famiglia BaSE – gennaio 2025

La missione del Sunderban

In prossimità della foresta del Sunderban vive da due secoli e più la piccola tribù dei Munda, proveniente dalla provincia indiana del Bihar e fatta spostare nella foresta circa 200 anni fa dal governo britannico. Con l’indipendenza indiana del 1947 i terreni dei Munda finirono prima nelle mani dei vicini di casa hindu, e poi nelle mani dei musulmani. Così la loro dignitosa povertà si trasformò in miseria nera.

Padre Luigi Paggi con casetta.png

Una delle cause principali dell’analfabetismo generale, oltre alla povertà economica, era e continua ad essere la loro lingua sadri, molto diversa dalla lingua bangladese utilizzata nelle scuole. Presso il MEC (Munda Education Center) ci sono spazi per ospitare studenti della terza, quarta e quinta elementare, ai quali fornire, se promettenti, un supporto particolare, essendo quello il periodo più critico per maturare ed affrontare con solide basi l'eventuale prosecuzione degli studi. In particolare cerchiamo di prepararli nelle due materie che, pur essendo fondamentali, la lingua inglese e la "Madre Lingua" bengalese, vengono di fatto assai poco apprese nella scuola pubblica. Da più di 20 anni una missione cattolica ha realizzato in tutti i villaggi Munda una piccola scuola, dove i bambini imparano i rudimenti della lettura e della scrittura nella lingua bangladese, permettendogli così di prepararsi a frequentare le scuole nazionali.

 

Le insegnanti di queste piccole scuole di villaggio sono ragazze Munda, alcune delle quali sono state incoraggiate a ribellarsi ai genitori quando questi hanno tentato di obbligarle a matrimoni combinati. Dopo circa 20 anni di "predicazione" questa tradizione sembra ormai sotto controllo. Padre Luigi Paggi aveva promesso di offrire alle ragazze che si fossero ribellate ai genitori un viaggio-premio in Italia. Diverse di loro hanno realizzato questo sogno, e nel settembre del 2023 la promessa è stata mantenuta anche per Konika, Lipika e Suprya.

 

La zona del Sunderban è colpita regolarmente da inondazioni e cicloni, che causano vittime e disagi. Per questo motivo un altro importante progetto della Missione di padre Luigi è quello della realizzazione di casette anti-alluvione e anti-ciclone che rimpiazzino la capanna di fango con il tetto di paglia o di lamiera. La prima fase di questo progetto si è conclusa alla fine di dicembre 2024. Nel giro di 5 anni sono state completate 50 casette, e per i prossimi 5 anni avremmo in mente di aggiungerne altre 50: un programma piuttosto ambizioso!

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La Missione è guidata, ormai da più di 20 anni, da padre Luigi Paggi.

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Verso la fine del marzo 2025 un gruppo di sostenitori dell'attività missionaria di Padre Luigi a Mundaland ha deciso di lanciare una raccolta fondi per promuovere l'attuazione del progetto sanitario che è stato denominato "Ambulatorietto Dottor Marco Pedeferri". E' questo un terzo pilastro di solidarietà con la gente tribale, e con gli abitanti in genere discriminati, nell'area di Mundaland e dintorni, ad integrazione dei due progetti su educazione e abitazione che Padre Luigi sta da tempo portando avanti con successo. Pensiamo che tutti i lettori delle newsletter del JNA abbiano conosciuto, direttamente o indirettamente, la figura del Dott. Marco Pedeferri il quale, andato in pensione, per alcuni anni si dedicò come medico capace, specializzato in pediatria, alla cura dei tribali Munda.

La missione di Chuknagar

Nel 1981 una delegazione di fuoricasta di Chuknagar (identificati nella zona con il titolo di “Das”, “schiavo”) si era recata nella missione di Satkhira, dove il padre saveriano Luigi Paggi era parroco, per invitarlo ad aiutarli. All’epoca i Das erano circa 200.000. Padre Luigi accettò, e finito il suo mandato a Satkhira si trasferì a Chuknagar, dove si rese conto che alcuni ragazzi andavano a scuola, ma gli insegnanti non si prendevano cura di loro, relegandoli sempre agli ultimi posti, definendoli con il dispregiativo titolo di “Das company”. Per fronteggiare questa situazione di discriminazione, padre Luigi ebbe l’idea di chiamare a sè i ragazzi dopo la scuola e far loro ripetizioni. All’inizio fu solo, ma man mano che gli alunni aumentavano e l’esperimento si estendeva ad altri villaggi si fece aiutare da altri insegnanti sia hindu che musulmani.

Nel corso degli anni, con l’aiuto di altri padri e con la guida attuale di padre Antonio Germano, questo Tuition Program conquistò sempre più forza e consistenza, suscitando intorno a sè un movimento che coinvolge non soltanto gli alunni, ma tutti i Das della zona. Il Tuition Program segue gli alunni dalla IV elementare fino agli esami di SSC (Secondary School Certificate); gli insegnanti sono 45, con un supervisor che ogni giorno fa visita alle 13 scuolette di villaggio. Gli insegnanti sono studenti del College usciti dal nostro programma, che offrono 2 ore di insegnamento al giorno e, in cambio, ricevono quel tanto per mantenersi agli studi. In 36 anni sono migliaia l* studenti format*si alla nostra scuola, che ora occupano anche posti importanti nella società civile.

 

Oltre al piccolo salario mensile per gli insegnanti e al salario full time dato al supervisor, la spesa maggiore riguarda gli studenti stessi, per i quali paghiamo metà delle tasse scolastiche e procuriamo quaderni e penne tre volte l’anno. Ancora più costosa è la spesa per gli studenti dei vari gradi del College. Come contributo, ad ogni alunno chiediamo una piccola quota mensile, come segno della partecipazione dei genitori alla loro educazione. La spesa annuale complessiva per la gestione del Tuition Program ammonta a circa 30.000 euro.​

La missione di Satkhira

Da molti anni padre Lorenzo Valoti è responsabile dell'orfanotrofio di Satkhira, che ospita in totale 80 ragazzi fuoricasta non solo orfani, ma anche provenienti da famiglie disastrate. La struttura necessita di manutenzione ordinaria, spese scolastiche e necessità primarie per i bambini. Sono stati realizzati servizi igienici per gli alunni e un pozzo per l'acqua potabile per garantire acqua più bevibile rispetto all'acqua piovana raccolta negli invasi di terra.

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Scuole viaggianti per ragazzi nomadi

Le 24 scuole mobili in Bangladesh sono nate per iniziativa di don Renato Rosso, diventato nomade, pescatore e incantatore di serpenti per vivere con i nomadi jajabor bangladesi i problemi quotidiani di sopravvivenza. Il 50% di loro vive in tende e il 50% in minuscole barche/case galleggianti: sono infatti conosciuti come Rivers Gypsis (nomadi dei fiumi). Alcune di queste barche, tende e baracche si trovano in aree semi-nomadi, mentre le altre, a gruppi di 10-15 famiglie, si spostano quasi settimanalmente per dieci mesi l’anno. In questo caso, poiché i nomadi non riescono ad andare alla scuola, è la scuola che va ai nomadi.

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In due o tre anni gli alunni imparano ad amare la scuola e anche i genitori iniziano ad apprezzarla. Lentamente si arriva alla scuola dello Stato, dove i ragazzi possono entrare a testa alta e non marginalizzati. In alcuni casi si fa pure un doposcuola alternativo, più adatto alla cultura nomade. Le scuole mobili durano 8 mesi all’anno, perché durante la stagione delle piogge il lavoro è quasi impossibile.

 

Gli insegnanti sono tutti nomadi. Si tratta di persone che hanno avuto la possibilità di frequentare la scuola e sono coordinate da insegnanti ben preparati, che ogni mese trascorrono cinque giorni in ogni gruppo offrendo così formazione e aggiornamento all’insegnante e controllando il lavoro.

 

Don Renato si ferma ogni anno 5 mesi e mezzo in Bangladesh e 5 mesi e mezzo in India, dove si occupa sempre dei nomadi. In India la risposta dei collaboratori è stata molto significativa perché si è potuto contare sull’appoggio della Chiesa cattolica, con radici molto più profonde di quella bangladese. Quando i rappresentanti dei gruppi nomadi si riunirono per il primo incontro nazionale a Bangalore erano in 18, con 3 scuolette. Nel 2017 le scuolette sono diventate 252!

L'associazione Dalit di Khulna

Colpisce la storia e il percorso di Lino Swapon Das. Appartenente ai fuoricasta, Lino Swapon Das ("swapon" in bengalese significa “sogno”) già da ragazzo si era ribellato di fronte alle discriminazioni subite dai suoi pari, specie nel settore educativo. Vista l'indifferenza delle autorità locali alle sue richieste di avere una scuola, aveva rubato del bambù per costruirne una. In seguito, grazie al contributo ed ai consigli del missionario saveriano padre Pierluigi Lupi, poté studiare prima in Bangladesh e poi in Italia, conseguendo il diploma di infermiere e di tecnico di laboratorio presso il COE (Centro Orientamento Educativo di Barzio - Lecco).

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Tornato in patria, Lino Swapon decise di fondare l'Associazione Dalit, riuscendo a mettere in piedi dal 1998 ben 64 centri per l’educazione informale (prescuola e doposcuola) per più di 5000 bambini l’anno che frequentano la scuola primaria e secondaria, un ospedale di riferimento a Chuknogor e alcuni centri di educazione igienico sanitaria in vari villaggi abitati da Dalit, con la costruzione di latrine.

 

Lino Swapon si è dedicato anche e soprattuto alla lotta contro i matrimoni precoci: malgrado la legge lo impedisca, il 66% delle ragazze viene data in sposa prima dei 18 anni. É riuscito a formare numerose donne che lo stanno aiutando, alcune delle quali hanno raggiunto posizioni di grande responsabilità: attualmente la vicepresidente dell’associazione Dalit è una giovane donna.

 

Nel 2018 un contributo straordinario di 1.000 euro è stato assegnato all’Associazione Dalit per la realizzazione di due missioni mediche nei campi dove sono accolti i profughi Rohingya in fuga dalla confinante Myanmar.

Il centro di riabilitazione di Jessore

L’Associazione si è impegnata a sostenere un centro di riabilitazione fisioterapica per bambini disabili situato a Jessore, dove il problema della disabilità è particolarmente penalizzante dal punto di vista sociale. I bambini e le mamme frequentano il centro una volta alla settimana per apprendere gli esercizi di fisioterapia, che proseguono a casa.

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Con il supporto dei benefattori il centro di riabilitazione ha potuto continuare a fornire servizi essenziali a bambini e famiglie con disabilità. L'obiettivo è sempre stato quello di migliorare la loro qualità di vita attraverso l'accesso a terapia, istruzione e assistenza, e nel 2024 sono stati compiuti progressi significativi. Il continuo supporto economico in questi anni ha fatto davvero la differenza per migliorare e crescere insieme e tutto il team ringrazia di cuore i sostenitori.

Progetti passati

Sostegno alla missione cattolica di Bonpara (Natore), con erogazione di borse di studio a ragazze del Collegio delle Missionarie dell'Immacolata (Pime Sisters).

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Progetto "Stella del mattino" per giovani tribali Tripura, Chakma, Marma, Murum, Toncionga.

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